La Fondazione Fiumara d’Arte ha sempre posto come obiettivo delle proprie iniziative la possibilità di un cambiamento attraverso il valore della bellezza. Con spirito di donazione sono state offerte negli anni al territorio siciliano grandi musei all’aperto, impegni etici per tutti quei luoghi abbandonati al degrado, idee e progetti legati ad una ricerca trascendente contraria al materialismo e alla massificazione consumistica. Tutto il lavoro svolto nell’arco degli ultimi quarant’anni nasce da un grande sacrificio personale del presidente Antonio Presti, che ha realizzato a proprie spese – e senza alcun tipo di contributo pubblico – un progressivo piano di valorizzazione del territorio sotto l’insegna della condivisione del sapere.
Il dono della bellezza, in questo senso, esclude il concetto di proprietà: non è un caso che tutte le opere della Fiumara d’Arte, parco di sculture monumentali ubicato nella valle dell’Halaesa, siano state realizzate su terreni pubblici e poi donate agli stessi comuni dell’area (Tusa, Motta d’Affermo, Castel di Lucio, Mistretta, Santo Stefano di Camastra, Reitano). Un dono che è costato ad Antonio Presti numerosi processi per appropriazione indebita dei terreni demaniali e abusivismo edilizio. Nel tempo, grazie anche all’appoggio della comunità culturale internazionale, i processi si sono conclusi in un nulla di fatto e le sculture sono state finalmente liberate da eventuali azioni demolitive. La Legge Regionale 6/06, dal titolo Valorizzazione turistica – Fruizione e conservazione opere di Fiumara d’Arte, implica in questa direzione la conservazione dei beni ricevuti come salvaguardia di un patrimonio appartenente all’intera Sicilia.
Quella della Fondazione è dunque una semina che vuole ripetersi per le stagioni e le generazioni future, nel segno della bellezza e di una ricerca spirituale contrassegnata da una profonda volontà civile ed etica. Dal 1991 è attivo a Castel di Tusa l’albergo-museo Atelier sul Mare, irrinunciabile crocevia per artisti, viaggiatori e amanti della cultura con le sue stanze ridisegnate in chiave personale da maestri come Michele Canzoneri, Fabrizio Plessi, Raoul Ruiz, Paolo Icaro, Maria Lai, Luigi Mainolfi, Graziano Marini, Piero Dorazio, Hidetoshi Nagasawa e Renato Curcio.